La conversione del pignoramento è solo una sospensione!

Condividi e aiuta chi è in difficoltà

Più che bloccare un pignoramento immobiliare, parliamo di come poter sospendere la procedura di vendita di un immobile all’asta.

Se non ci avete mai pensato, sappiate che è possibile sospendere la procedura di vendita versando una somma di denaro, pari o superiore, al 20% del valore del debito.

Il servizio è finalizzato a ad evitare gli effetti negativi del pignoramento consentendo al debitore esecutato di sostituire l’oggetto del pignoramento costituito da un bene immobile con una somma di denaro. Tale servizio soddisfa l’esigenza di ottenere una rateizzazione del debito da parte del soggetto debitore.  Leggi il tutto qui.

Questa somma può essere solo versata direttamente in prima udienza, quando il Giudice valuta la documentazione e viene nominato il Perito che valuterà i beni.

Questo fa parte della conversione di pignoramento, ma ne parleremo meglio più avanti.

Successivamente ci sarà una seconda udienza dove si stabilisce la data della vendita dell’immobile all’asta.

Bisogna fare un ragionamento però:
Bloccando l’asta, non si estingue la procedura, la si interrompe solo per qualche mese per poi riprendere normalmente il suo corso, se non vengono rispettati gli accordi.

Ma in sede di prima udienza, non è l’unica cosa che si può fare.

Dovete sapere che in sede di prima udienza, dove vengono stabilite tutte le condizioni della procedura esecutiva e delle vendite, si possono fare molte cose interessanti.

Si può chiedere una riduzione di pignoramento, se il patrimonio all’asta supera di molto il valore del debito reale.
Si sa che i creditori non stanno molto a guardare, appena possono aggredire lo fanno.

Soprattutto banche e Equitalia, pignorano tutto quello che è di proprietà del debitore e lo mettono all’asta. Questo lo fanno per accellerare il processo di recupero. Più cose sono in vendita, prima ho la possibilità di vendere e rientrare.

Però non tutti sanno che è possibile chiedere una riduzione di pignoramento stabilito dall’articolo 496 del C.P.C.

La riduzione del pignoramento avviene in tutela del debitore per evitare abusi e danni allo stesso.

La riduzione del pignoramento la si ottiene, il più delle volte, quando esiste una sproporzione tra il credito e il valore del patrimonio messo all’asta. Ovviamente la sproporzione tra il credito e il valore del patrimonio pignorato, la si ottiene valutando l’importo di credito e la perizia dei beni pignorati stilata dal CTU.

Si può richiedere una conversione del pignoramento.
Qui il discorso è più complesso.

La conversione di pignoramento è stabilita dall’articolo 495 del C.P.C.

L’art.495 c.p.c. ha come obiettivo la realizzazione “in toto” del pagamento del credito azionato esecutivamente e ordina e controlla anche la modalità di estinzione del processo esecutivo e dell’obbligazione pecuniaria.

Se il debitore è disposto a versare una somma di denaro che estingua il debito, o quantomeno proponga una rateizzazione del debito versando un quinto del debito a cauzione, è inutile l’immobilizzo dei beni.
La rateizzazione si può proporre solo quando i beni pignorati sono costituiti da immobili ed è costituita da 18 rate.

Anche qui c’è da fare un appunto.
Il quinto comma dell’articolo 495 del C.P.C. dice che se il debitore ritarda di oltre 15 giorni il pagamento di una delle rate, la decadenza della rateizzazione è automatica. Gli importi delle rate versati fino a quel momento, formano parte dei beni pignorati. In poche parole, si perdono i soldi versati fino a quel momento.

Ecco perché tantissimi casi di conversione non giungono al compimento del pagamento e il debitore, oltre a perdere le somme versate, si vede ritornare l’immobile all’asta.

E’ importante sottolineare che la conversione del pignoramento la si può richiedere una volta sola.

Si può avanzare un’offerta ai creditori in modo da posticipare l’asta oppure un’offerta a saldo e stralcio per estinguere definitivamente il debito. Se si è in grado di pagare solo una parte del debito e necessario che tutti i creditori siano daccordo ad accettare la vostra offerta che deve essere seria e congrua.

Di solito, ma non è garantito, quando un’immobile ha un valore uguale o inferiore al valore del debito, l’accordo viene trovato.

Contattaci che ne parliamo!

Si può estinguere il debito per l’intero importo e cancellare il pignoramento.

Sono William Cappa lo specialista dello pignoramento della casa.

Se vuoi affidare i tuoi debiti ai più quotati esperti in Italia nel settore dello spignoramento, scarica subito il report Basta Debito scritto da William Cappa in persona e dopo averlo letto tutto contattaci per una consulenza gratuita.


Condividi e aiuta chi è in difficoltà

Iscriviti al canale YouTube

Testimonianze

Clicca qui e leggi le storie di eroi come te che hanno chiuso per sempre i loro debiti e che oggi vivono la vita che hanno sempre desiderato

Sfoglia per Categoria

Condividi e aiuta chi è in difficoltà

Più che bloccare un pignoramento immobiliare, parliamo di come poter sospendere la procedura di vendita di un immobile all’asta.

Se non ci avete mai pensato, sappiate che è possibile sospendere la procedura di vendita versando una somma di denaro, pari o superiore, al 20% del valore del debito.

Il servizio è finalizzato a ad evitare gli effetti negativi del pignoramento consentendo al debitore esecutato di sostituire l’oggetto del pignoramento costituito da un bene immobile con una somma di denaro. Tale servizio soddisfa l’esigenza di ottenere una rateizzazione del debito da parte del soggetto debitore.  Leggi il tutto qui.

Questa somma può essere solo versata direttamente in prima udienza, quando il Giudice valuta la documentazione e viene nominato il Perito che valuterà i beni.

Questo fa parte della conversione di pignoramento, ma ne parleremo meglio più avanti.

Successivamente ci sarà una seconda udienza dove si stabilisce la data della vendita dell’immobile all’asta.

Bisogna fare un ragionamento però:
Bloccando l’asta, non si estingue la procedura, la si interrompe solo per qualche mese per poi riprendere normalmente il suo corso, se non vengono rispettati gli accordi.

Ma in sede di prima udienza, non è l’unica cosa che si può fare.

Dovete sapere che in sede di prima udienza, dove vengono stabilite tutte le condizioni della procedura esecutiva e delle vendite, si possono fare molte cose interessanti.

Si può chiedere una riduzione di pignoramento, se il patrimonio all’asta supera di molto il valore del debito reale.
Si sa che i creditori non stanno molto a guardare, appena possono aggredire lo fanno.

Soprattutto banche e Equitalia, pignorano tutto quello che è di proprietà del debitore e lo mettono all’asta. Questo lo fanno per accellerare il processo di recupero. Più cose sono in vendita, prima ho la possibilità di vendere e rientrare.

Però non tutti sanno che è possibile chiedere una riduzione di pignoramento stabilito dall’articolo 496 del C.P.C.

La riduzione del pignoramento avviene in tutela del debitore per evitare abusi e danni allo stesso.

La riduzione del pignoramento la si ottiene, il più delle volte, quando esiste una sproporzione tra il credito e il valore del patrimonio messo all’asta. Ovviamente la sproporzione tra il credito e il valore del patrimonio pignorato, la si ottiene valutando l’importo di credito e la perizia dei beni pignorati stilata dal CTU.

Si può richiedere una conversione del pignoramento.
Qui il discorso è più complesso.

La conversione di pignoramento è stabilita dall’articolo 495 del C.P.C.

L’art.495 c.p.c. ha come obiettivo la realizzazione “in toto” del pagamento del credito azionato esecutivamente e ordina e controlla anche la modalità di estinzione del processo esecutivo e dell’obbligazione pecuniaria.

Se il debitore è disposto a versare una somma di denaro che estingua il debito, o quantomeno proponga una rateizzazione del debito versando un quinto del debito a cauzione, è inutile l’immobilizzo dei beni.
La rateizzazione si può proporre solo quando i beni pignorati sono costituiti da immobili ed è costituita da 18 rate.

Anche qui c’è da fare un appunto.
Il quinto comma dell’articolo 495 del C.P.C. dice che se il debitore ritarda di oltre 15 giorni il pagamento di una delle rate, la decadenza della rateizzazione è automatica. Gli importi delle rate versati fino a quel momento, formano parte dei beni pignorati. In poche parole, si perdono i soldi versati fino a quel momento.

Ecco perché tantissimi casi di conversione non giungono al compimento del pagamento e il debitore, oltre a perdere le somme versate, si vede ritornare l’immobile all’asta.

E’ importante sottolineare che la conversione del pignoramento la si può richiedere una volta sola.

Si può avanzare un’offerta ai creditori in modo da posticipare l’asta oppure un’offerta a saldo e stralcio per estinguere definitivamente il debito. Se si è in grado di pagare solo una parte del debito e necessario che tutti i creditori siano daccordo ad accettare la vostra offerta che deve essere seria e congrua.

Di solito, ma non è garantito, quando un’immobile ha un valore uguale o inferiore al valore del debito, l’accordo viene trovato.

Contattaci che ne parliamo!

Si può estinguere il debito per l’intero importo e cancellare il pignoramento.

Sono William Cappa lo specialista dello pignoramento della casa.

Se vuoi affidare i tuoi debiti ai più quotati esperti in Italia nel settore dello spignoramento, scarica subito il report Basta Debito scritto da William Cappa in persona e dopo averlo letto tutto contattaci per una consulenza gratuita.


Condividi e aiuta chi è in difficoltà
Menu