3 consigli specifici per capire quando conviene una Divisione Giudiziale

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Quando conviene mettere in piedi una divisione giudiziale per recuperare un eventuale danno o la propria parte del patrimonio? Vediamo se è sempre conveniente o ci sono svantaggi nascosti

Iniziamo a capire cos’è una divisione giudiziale prima di affrontare questo argomento che a volte viene sfruttato nel modo sbagliato e con effetti sconvolgenti, soprattutto verso chi l’ha proposta.

E’ importante conoscere cosa può derivare da una divisione giudiziale proprio per capire quando conviene chiederla senza rischiare di buttare soldi inutili, a meno che non lo si vuole fare per dispetto.

Adesso ti spiego semplicemente cos’è.

Una divisione giudiziale è un procedimento giudiziale che si chiede quando uno degli eredi o comproprietari, non sono d’accordo sulla ripartizione delle quote del patrimonio.

Si può chiedere anche quando due soggetti comproprietari, non sono d’accordo sulla vendita dell’immobile. Ovvero, uno lo vuole vendere e l’altro no.

In questo modo si fa intervenire un giudice che manda il patrimonio all’asta per poter recuperare liquidità da dividere in giusta quota tra le persone coinvolte.

Normalmente questa procedura la si avvia quando ci si trova in disaccordo sulle quote o sui soldi da prendere quando c’è un’eredità.

A volte è un vero e proprio shock trovarsi in mezzo a questa procedura perché oggi puoi avere una situazione patrimoniale mentre domani ti trovi qualcuno come comproprietario che vuole ricavare il più possibile dal patrimonio e tu sei costretto a subire.

Ci sono capitate diverse pratiche in cui uno degli eredi ci ha chiamati in preda al panico perché un fratello ha ereditato la sua parte di casa e adesso la vuole vendere per ricavare un po’ di soldi.

Anche perché si potrebbe trovare in difficoltà economica e vuole soldi contanti per continuare a tirare avanti.

Il problema si crea quando tu vivi in quella casa e sei costretto/a a vedertela vendere all’asta per soddisfare le richieste di altri, a volte estranei.

Situazioni assurdi le scopriamo quando ci sono figli dei quali non si sapeva dell’esistenza e che alla fine spuntano per chiedere il proprio.

Oggi ti porto l’esempio di questa coppia che dopo decenni di matrimonio, ha deciso di separarsi perché ormai le cose in casa non funzionavano più.

Non entro nei particolari della vita privata delle persone ma ti voglio mettere a conoscenza di cosa sta succedendo adesso.

La moglie è comproprietaria dell’appartamento nel quale ha vissuto con il marito per molti anni e ora ha fatto causa al marito per prendersi la parte del 50% dei soldi dell’appartamento.

Siccome il marito vive nell’appartamento, la moglie ha chiesto la sua parte di liquidi per uscire dalla storia una volta per tutte.

  • Soldi che il marito non ha a disposizione perché parliamo comunque di 65 mila euro che sono pari alla metà del valore di mercato dell’immobile.

A questo punto la donna va per vie legali e chiede la divisione giudiziale che le viene concessa.

Sull’immobile c’è ancora un mutuo regolarmente pagato con un residuo di 63 mila euro.

A parte anticipare diverse migliaia di euro in spese legali, attualmente l’appartamento è andato attraverso diversi ribassi fino a raggiungere la misera cifra di 65 mila euro, partendo da 130 mila.

Capisci adesso che la signora si ritrova ad aver anticipato soldi per avviare la procedura e non ricevere nulla in cambio perché la banca, in caso di vendita all’asta, si prenderà tutto il resto.

Cosa è valsa allora tutta questa procedura? A niente.

Ecco 3 consigli utili per valutare quando conviene chiedere una divisione giudiziale.

1. Valore del mercato dell’immobile e della quota

Innanzitutto avere una valutazione REALE e attuale dell’immobile senza che l’aspetto emotivo intervenga.

La valutazione deve essere vera e fatta da chi è competente nel mercato di zona per evitare sorprese quando il CTU (Commissario Tecnico d’Ufficio) farà la sua relazione da presentare al giudice.

2. Previsione d’incasso all’asta

Questo è un punto importante perché devi conoscere a quanto andrà venduto all’asta l’immobile per prevedere il prezzo prudenziale della tua quota.

Ti ho già detto che normalmente le case vengono vendute al 40% del valore attuale, quindi la tua quota del 50%, è pari al 20% del valore di mercato.

Calcola poi tutte le spese che devi sostenere che andranno scalate da quello che ricavi.

3. Attenzione a eventuali ipoteche e garanzie

Da tenere conto perché se ci sono altri creditori, verranno soddisfatti PRIMA di tutti gli altri.

Se chiedi una divisione giudiziale e c’è un mutuo della banca, il ricavato va prima a pagare l’ipoteca della banca e il resto viene distribuito ai proprietari in giusta quota.

Sono William Cappa lo specialista dello pignoramento della casa.

Se vuoi affidare i tuoi debiti ai più quotati esperti in Italia nel settore dello spignoramento, scarica subito il report Basta Debito scritto da William Cappa in persona e dopo averlo letto tutto contattaci per una consulenza gratuita.


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Iniziamo a capire cos’è una divisione giudiziale prima di affrontare questo argomento che a volte viene sfruttato nel modo sbagliato e con effetti sconvolgenti, soprattutto verso chi l’ha proposta.

E’ importante conoscere cosa può derivare da una divisione giudiziale proprio per capire quando conviene chiederla senza rischiare di buttare soldi inutili, a meno che non lo si vuole fare per dispetto.

Adesso ti spiego semplicemente cos’è.

Una divisione giudiziale è un procedimento giudiziale che si chiede quando uno degli eredi o comproprietari, non sono d’accordo sulla ripartizione delle quote del patrimonio.

Si può chiedere anche quando due soggetti comproprietari, non sono d’accordo sulla vendita dell’immobile. Ovvero, uno lo vuole vendere e l’altro no.

In questo modo si fa intervenire un giudice che manda il patrimonio all’asta per poter recuperare liquidità da dividere in giusta quota tra le persone coinvolte.

Normalmente questa procedura la si avvia quando ci si trova in disaccordo sulle quote o sui soldi da prendere quando c’è un’eredità.

A volte è un vero e proprio shock trovarsi in mezzo a questa procedura perché oggi puoi avere una situazione patrimoniale mentre domani ti trovi qualcuno come comproprietario che vuole ricavare il più possibile dal patrimonio e tu sei costretto a subire.

Ci sono capitate diverse pratiche in cui uno degli eredi ci ha chiamati in preda al panico perché un fratello ha ereditato la sua parte di casa e adesso la vuole vendere per ricavare un po’ di soldi.

Anche perché si potrebbe trovare in difficoltà economica e vuole soldi contanti per continuare a tirare avanti.

Il problema si crea quando tu vivi in quella casa e sei costretto/a a vedertela vendere all’asta per soddisfare le richieste di altri, a volte estranei.

Situazioni assurdi le scopriamo quando ci sono figli dei quali non si sapeva dell’esistenza e che alla fine spuntano per chiedere il proprio.

Oggi ti porto l’esempio di questa coppia che dopo decenni di matrimonio, ha deciso di separarsi perché ormai le cose in casa non funzionavano più.

Non entro nei particolari della vita privata delle persone ma ti voglio mettere a conoscenza di cosa sta succedendo adesso.

La moglie è comproprietaria dell’appartamento nel quale ha vissuto con il marito per molti anni e ora ha fatto causa al marito per prendersi la parte del 50% dei soldi dell’appartamento.

Siccome il marito vive nell’appartamento, la moglie ha chiesto la sua parte di liquidi per uscire dalla storia una volta per tutte.

  • Soldi che il marito non ha a disposizione perché parliamo comunque di 65 mila euro che sono pari alla metà del valore di mercato dell’immobile.

A questo punto la donna va per vie legali e chiede la divisione giudiziale che le viene concessa.

Sull’immobile c’è ancora un mutuo regolarmente pagato con un residuo di 63 mila euro.

A parte anticipare diverse migliaia di euro in spese legali, attualmente l’appartamento è andato attraverso diversi ribassi fino a raggiungere la misera cifra di 65 mila euro, partendo da 130 mila.

Capisci adesso che la signora si ritrova ad aver anticipato soldi per avviare la procedura e non ricevere nulla in cambio perché la banca, in caso di vendita all’asta, si prenderà tutto il resto.

Cosa è valsa allora tutta questa procedura? A niente.

Ecco 3 consigli utili per valutare quando conviene chiedere una divisione giudiziale.

1. Valore del mercato dell’immobile e della quota

Innanzitutto avere una valutazione REALE e attuale dell’immobile senza che l’aspetto emotivo intervenga.

La valutazione deve essere vera e fatta da chi è competente nel mercato di zona per evitare sorprese quando il CTU (Commissario Tecnico d’Ufficio) farà la sua relazione da presentare al giudice.

2. Previsione d’incasso all’asta

Questo è un punto importante perché devi conoscere a quanto andrà venduto all’asta l’immobile per prevedere il prezzo prudenziale della tua quota.

Ti ho già detto che normalmente le case vengono vendute al 40% del valore attuale, quindi la tua quota del 50%, è pari al 20% del valore di mercato.

Calcola poi tutte le spese che devi sostenere che andranno scalate da quello che ricavi.

3. Attenzione a eventuali ipoteche e garanzie

Da tenere conto perché se ci sono altri creditori, verranno soddisfatti PRIMA di tutti gli altri.

Se chiedi una divisione giudiziale e c’è un mutuo della banca, il ricavato va prima a pagare l’ipoteca della banca e il resto viene distribuito ai proprietari in giusta quota.

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