Tares, nuova stangata per le Imprese?

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Con la Tares, gli imprenditori, si troveranno a pagare il 300% in più. Le categorie a rischio sono pizzerie da asporto, panifici e pasticcerie!

Il 2012 non è stato proprio un anno di soddisfazioni per la maggior parte degli imprenditori.

Complice soprattutto la pressione fiscale che si porta via più del 100% del profitto aziendale.

Solo con l’IMU sugli immobili, gli imprenditori hanno ottenuto un prelievo di circa 9,2 miliardi di euro.

Ecco che dopo l’ICI e L’IMU arriva la Tares per la gioia degli imprenditori che stanno cercando di sopravvivere alla crisi.

Con la Tares le tasse su imprese e famiglie cresceranno del 17,6%. E si scopre che, rispetto all’Ici, l’Imposta municipale sugli immobili ha generato un maggiore prelievo fiscale di 14,5 miliardi sui contribuenti italiani.

Quindi pane, pizza e pasticcini a rischio.

Cos’è la Tares?
La Tares è la tassa su Rifiuti e Servizi.
Il nuovo tributo è in vigore dal 1º gennaio 2013 e consiste in un’imposta basata sulla superficie dell’immobile di riferimento, il numero dei residenti, l’uso, la produzione media dei rifiuti ed altri parametri ed ha come obiettivo la copertura economica per intero del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti del comune.

La Tares interessa chiunque possieda o detenga locali suscettibili di produrre rifiuti.

Quali saranno gli effetti di questa tassa sulle aziende?
Si sa, quando una tassa nuova viene introdotta, non è di certo per il bene dell’economia, ma sempre per il beneficio di pochi. Se vuoi fare bene all’economia del Paese, devi dare modo alle persone di poter lavorare, produrre e aumentare i fatturati. Se non fai questo, le conseguenze saranno ancora più tragiche rispetto al 2012.

Se prima gli imprenditori non riuscivano a stare dietro alle imposte, immettendone di nuove si sa dove si andrà a parare.

Quando aumenti la pressione fiscale in modo decisamente spropositato, fai in modo di collassare un sistema. Il settore che ancora sta funzionando lo vai a mettere al tappeto dando vita ad una nuova recessione nel settore alimentare.

Gli imprenditori si troveranno in condizione di applicare azioni parallele in propria difesa come ad esempio licenziare persone per poter pagare le tasse. Per poter far fronte a dei costi devi per forza decurtare le uscite da qualche altra parte. E’ sempre stato così e sempre lo sarà.
Penserai mica che l’imprenditore nasconda i soldi in qualche banca svizzera o si sia comprato il Ferrari con i soldi della tua busta paga.

Le tasse sono un grosso problema per questo paese che ha bisogno di ricominciare in modo serio.

Proteggi il tuo patrimonio prima che sia troppo tardi!

Sono William Cappa lo specialista dello pignoramento della casa.

Se vuoi affidare i tuoi debiti ai più quotati esperti in Italia nel settore dello spignoramento, scarica subito il report Basta Debito scritto da William Cappa in persona e dopo averlo letto tutto contattaci per una consulenza gratuita.


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Complice soprattutto la pressione fiscale che si porta via più del 100% del profitto aziendale.

Solo con l’IMU sugli immobili, gli imprenditori hanno ottenuto un prelievo di circa 9,2 miliardi di euro.

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Cos’è la Tares?
La Tares è la tassa su Rifiuti e Servizi.
Il nuovo tributo è in vigore dal 1º gennaio 2013 e consiste in un’imposta basata sulla superficie dell’immobile di riferimento, il numero dei residenti, l’uso, la produzione media dei rifiuti ed altri parametri ed ha come obiettivo la copertura economica per intero del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti del comune.

La Tares interessa chiunque possieda o detenga locali suscettibili di produrre rifiuti.

Quali saranno gli effetti di questa tassa sulle aziende?
Si sa, quando una tassa nuova viene introdotta, non è di certo per il bene dell’economia, ma sempre per il beneficio di pochi. Se vuoi fare bene all’economia del Paese, devi dare modo alle persone di poter lavorare, produrre e aumentare i fatturati. Se non fai questo, le conseguenze saranno ancora più tragiche rispetto al 2012.

Se prima gli imprenditori non riuscivano a stare dietro alle imposte, immettendone di nuove si sa dove si andrà a parare.

Quando aumenti la pressione fiscale in modo decisamente spropositato, fai in modo di collassare un sistema. Il settore che ancora sta funzionando lo vai a mettere al tappeto dando vita ad una nuova recessione nel settore alimentare.

Gli imprenditori si troveranno in condizione di applicare azioni parallele in propria difesa come ad esempio licenziare persone per poter pagare le tasse. Per poter far fronte a dei costi devi per forza decurtare le uscite da qualche altra parte. E’ sempre stato così e sempre lo sarà.
Penserai mica che l’imprenditore nasconda i soldi in qualche banca svizzera o si sia comprato il Ferrari con i soldi della tua busta paga.

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