Quanto ci perdo o quanto ci guadagno?

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Parliamo di una vicenda che ha visto come protagonista una famiglia romana composta da padre, madre e due figlie di 10 e 12 anni. Casa acquistata con mutuo bancario di 360.000 6 anni fa circa, intestata ad entrambi i coniugi.

La casa è molto grande, una bella villetta con tutto quello che serve per passare una vita insieme alle persone che si amano. Per coronare meglio l’amore della famiglia ci spendono altri 200.000 euro di tasca loro per risistemare la casa, togliendosi alcuni sfizi.

Gli anni passano e le cose cambiano, la rata del mutuo cambia con il tempo ed ha delle oscillazioni di prezzo da 1.200 a 2.400 euro mese. La rata non sembra essere un problema dato che i coniugi lavorano entrambi. Il padre è anche nell’edilizia e si può permettere il lusso di una somma del genere.

Peccato che col tempo le cose non vadano più come previsto. Il lavoro cala, la moglie viene licenziata ma la rata del mutuo segue il suo corso e loro non riescono più a pagare.

La procedura del recupero comincia, la banca, il recupero crediti, avvertimenti,atto di precetto, notifica di pignoramento. Le nottate non sono più serene come quelle di una volta e la situazione precipita.

Iniziamo a chiacchierare per capire come mai si è arrivati a questo punto, facciamo un analisi del debito e scopriamo che i signori, semplicemente, non ci avevano pensato.

Oggi però ci devono “pensare” perché devono alla banca 342.000 euro e sappiamo già che la casa verrà venduta, fra 2/3 anni a un prezzo di molto inferiore, lasciando così la famiglia per strada e con l’aggravante del debito residuo che continuerà a crescere. I signori hanno il futuro segnato, o vendono ed estinguono il debito o sono finiti.

Per finiti intendo che non avranno più accesso al credito per tutta la vita rimanendo comunque e sempre esposti con la banca. Avete uno stipendio? Pignorato! Avete un televisore? Pignorato! Dovete cambiare il frigo? I soldi non ve li diamo!

Arrivati a questo punto ci sarebbe una soluzione, ma il marito è fermo sulla sua decisione: Io non vendo al di sotto di 400.000 euro!
Le motivazioni sono varie, una di queste è che ha investito 200.000 euro personalmente e non vuole perderli.
Il problema è che non si rende conto che ha perso i soldi, la casa ed un futuro.

In più è convinto di venderla domani mattina per quella cifra, ma c’è un pignoramento… quindi?
Quindi le banche oggi difficilmente danno mutui per un pignoramento. Ma lui sembra avere una soluzione. L’acquirente mi anticipa 342.000 euro come caparra, estinguo il debito, tolgo il pignoramento poi all’atto mi danno il saldo.
342.000 di acconto? Mai sentito.

Lo facciamo ragionare e diciamo che è difficile che qualcuno oggi compri una casa pignorata, per molte ragioni. In più se uno conosce che la casa è pignorata perché mai dovrebbe dare oggi 400.000 euro quando fra un anno può comprarla con meno della metà? La risposta è: ma noi non glielo diciamo che è pignorata… forse noi, no… ma il notaio che fa una visura, si!

In queste condizioni ci si deve mettere il cuore in pace e pensare razionalmente che la casa è persa. Quindi persa per persa, magari si può perdere traendone un vantaggio.

Se la casa se la prende una banca, ve la vende ad un prezzo molto basso lasciandovi per strada e con un debito a seguito.

La soluzione c’è?
Si… TU sei disposto ad ascoltarci?

Sono William Cappa lo specialista dello pignoramento della casa.

Se vuoi affidare i tuoi debiti ai più quotati esperti in Italia nel settore dello spignoramento, scarica subito il report Basta Debito scritto da William Cappa in persona e dopo averlo letto tutto contattaci per una consulenza gratuita.


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Parliamo di una vicenda che ha visto come protagonista una famiglia romana composta da padre, madre e due figlie di 10 e 12 anni. Casa acquistata con mutuo bancario di 360.000 6 anni fa circa, intestata ad entrambi i coniugi.

La casa è molto grande, una bella villetta con tutto quello che serve per passare una vita insieme alle persone che si amano. Per coronare meglio l’amore della famiglia ci spendono altri 200.000 euro di tasca loro per risistemare la casa, togliendosi alcuni sfizi.

Gli anni passano e le cose cambiano, la rata del mutuo cambia con il tempo ed ha delle oscillazioni di prezzo da 1.200 a 2.400 euro mese. La rata non sembra essere un problema dato che i coniugi lavorano entrambi. Il padre è anche nell’edilizia e si può permettere il lusso di una somma del genere.

Peccato che col tempo le cose non vadano più come previsto. Il lavoro cala, la moglie viene licenziata ma la rata del mutuo segue il suo corso e loro non riescono più a pagare.

La procedura del recupero comincia, la banca, il recupero crediti, avvertimenti,atto di precetto, notifica di pignoramento. Le nottate non sono più serene come quelle di una volta e la situazione precipita.

Iniziamo a chiacchierare per capire come mai si è arrivati a questo punto, facciamo un analisi del debito e scopriamo che i signori, semplicemente, non ci avevano pensato.

Oggi però ci devono “pensare” perché devono alla banca 342.000 euro e sappiamo già che la casa verrà venduta, fra 2/3 anni a un prezzo di molto inferiore, lasciando così la famiglia per strada e con l’aggravante del debito residuo che continuerà a crescere. I signori hanno il futuro segnato, o vendono ed estinguono il debito o sono finiti.

Per finiti intendo che non avranno più accesso al credito per tutta la vita rimanendo comunque e sempre esposti con la banca. Avete uno stipendio? Pignorato! Avete un televisore? Pignorato! Dovete cambiare il frigo? I soldi non ve li diamo!

Arrivati a questo punto ci sarebbe una soluzione, ma il marito è fermo sulla sua decisione: Io non vendo al di sotto di 400.000 euro!
Le motivazioni sono varie, una di queste è che ha investito 200.000 euro personalmente e non vuole perderli.
Il problema è che non si rende conto che ha perso i soldi, la casa ed un futuro.

In più è convinto di venderla domani mattina per quella cifra, ma c’è un pignoramento… quindi?
Quindi le banche oggi difficilmente danno mutui per un pignoramento. Ma lui sembra avere una soluzione. L’acquirente mi anticipa 342.000 euro come caparra, estinguo il debito, tolgo il pignoramento poi all’atto mi danno il saldo.
342.000 di acconto? Mai sentito.

Lo facciamo ragionare e diciamo che è difficile che qualcuno oggi compri una casa pignorata, per molte ragioni. In più se uno conosce che la casa è pignorata perché mai dovrebbe dare oggi 400.000 euro quando fra un anno può comprarla con meno della metà? La risposta è: ma noi non glielo diciamo che è pignorata… forse noi, no… ma il notaio che fa una visura, si!

In queste condizioni ci si deve mettere il cuore in pace e pensare razionalmente che la casa è persa. Quindi persa per persa, magari si può perdere traendone un vantaggio.

Se la casa se la prende una banca, ve la vende ad un prezzo molto basso lasciandovi per strada e con un debito a seguito.

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Si… TU sei disposto ad ascoltarci?

Sono William Cappa lo specialista dello pignoramento della casa.

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