Revoca Fido Bancario, quali sono le conseguenze

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Ecco perché è utile e intelligente far analizzare il fido bancario quando sei a rischio revoca. Non hai idea di quanti clienti rimangono sorpresi nel venire a conoscenza che la banca ha applicato usura.

Il mito che la banca non può applicare interessi usurari al fido bancario è ormai decaduto da diverso tempo.

Sono migliaia ormai le testimonianze che provano il fatto che l’usura è presente nei fidi bancari che sono stati esposti per diversi anni.

Devi sapere che l’usura è nascosta molto bene per questo se ti fai i conti da solo è difficile capire se è ti è stata applicata o meno.

Maglio affidarsi a qualcuno capace e che abbia lo strumento di calcolo necessario per estrapolare i numeri che determinano se l’usura è presente anche nel tuo fido bancario.

Ho fatto questa premessa perché questo è esattamente ciò che è successo a Carmelo che, vedendo in televisione e leggendo i giornali, si è chiesto se anche a lui la banca stava applicando tassi usurari.

Sappi che la legge punisce il tasso usura e la banca deve pagare il sottratto illecitamente.

Spinto da curiosità si mette a fare i conti con carta e penna, ma il calcolo è davvero complicato e quindi ci rinuncia.

Dopo qualche tempo però, si decide di chiamare qualcuno che sia davvero in grado di fare i conti nel modo corretto e presentarti una pre-analisi accurata.

Carmelo arriva da un’esperienza davvero negativa con la sua banca.

Molti anni fa aveva il conto bancoposta, ma dopo un incontro con il suo “amico” di sempre, divenuto direttore di banca, si decide a spostare i suoi interessi nel nuovo istituto di credito.

Che banca! Tutto sembra essere quello che si è sempre desiderato.

Due fidi bancari con esposizioni fino a duecento mila euro, quello che serve per chi ha una ditta di costruzioni di media dimensione.

Un piccolo fido di cassa di venti mila euro per i prelievi che servono a pagare i fornitori edili.

Sai benissimo che fino al duemilaotto, le ditte di costruzioni hanno fatto fortuna perché come costruivi non avevi il tempo di mettere sul mercato, che era tutto venduto.

I mutui si regalavano e le case erano merce interessante.

Dal duemilanove, qualcosa però è cambiato.

Le banche hanno chiuso i rubinetti e tutti gli imprenditori come Carmelo, si sono ritrovati senza entrate, ma a dover rispettare i termini di scadenza.

Carmelo è uno di questi e un anno e mezzo fa, non è più riuscito a pagare i fidi bancari che subito, dopo molti solleciti e la classica lettera formale di rientro fido bancario, gli sono stati revocati.

Quando subisci una revoca dell’affidamento bancario, ti ritrovi a dover rientrare subito di tutto l’esposto, altrimenti la banca può procedere contro di te per cercare di rientrare del suo credito.

Dal giorno alla notte, la banca ha risolto il suo contratto di credito. Siciliano puro di sangue, ti lascio immaginare la scena in quell’ufficio.

Sai quali conseguenze comporta la revoca del fido?

Se sei un imprenditore, non ti sarà nuovo sapere che a fronte di un credito, la banca vuole una garanzia, una firma, una fideiussione, in modo che se sgarri, la banca può ritorcersi contro di te e prenderti tutto.

Quando Carmelo ha avuto gli esiti delle pre-analisi sui fidi bancari, si è quasi sentito male.

Sai cosa vuol dire avere esposizioni da duecento mila euro per oltre dieci anni?

Vuol dire che più o meno, recuperi il totale iniziale dell’esposizione.

Statisticamente, un importo esposto per dieci anni, recupera circa lo stesso importo.

Carmelo ha subito voluto iniziare un processo che lo porterà ad uscire da questa situazione assurda, dove la banca lo minaccia di pignoramento.

Ma se il debito non è più quello che la banca pretende, viene difficile muovere una procedura d’esecuzione perché non si sa più quale delle due parti deve a chi.

La banca ti chiede duecento, tu ne chiedi altrettanti e la situazione si inchioda e ti fa prendere tempo per poterti mettere tutto il patrimonio al riparo.

Sai che sospiro di sollievo sapere che, comunque vada, la banca non può portarti via la casa?

Rifletti su questo e contattaci che ne parliamo!

Sono William Cappa lo specialista dello pignoramento della casa.

Se vuoi affidare i tuoi debiti ai più quotati esperti in Italia nel settore dello spignoramento, scarica subito il report Basta Debito scritto da William Cappa in persona e dopo averlo letto tutto contattaci per una consulenza gratuita.


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Ecco perché è utile e intelligente far analizzare il fido bancario quando sei a rischio revoca. Non hai idea di quanti clienti rimangono sorpresi nel venire a conoscenza che la banca ha applicato usura.

Il mito che la banca non può applicare interessi usurari al fido bancario è ormai decaduto da diverso tempo.

Sono migliaia ormai le testimonianze che provano il fatto che l’usura è presente nei fidi bancari che sono stati esposti per diversi anni.

Devi sapere che l’usura è nascosta molto bene per questo se ti fai i conti da solo è difficile capire se è ti è stata applicata o meno.

Maglio affidarsi a qualcuno capace e che abbia lo strumento di calcolo necessario per estrapolare i numeri che determinano se l’usura è presente anche nel tuo fido bancario.

Ho fatto questa premessa perché questo è esattamente ciò che è successo a Carmelo che, vedendo in televisione e leggendo i giornali, si è chiesto se anche a lui la banca stava applicando tassi usurari.

Sappi che la legge punisce il tasso usura e la banca deve pagare il sottratto illecitamente.

Spinto da curiosità si mette a fare i conti con carta e penna, ma il calcolo è davvero complicato e quindi ci rinuncia.

Dopo qualche tempo però, si decide di chiamare qualcuno che sia davvero in grado di fare i conti nel modo corretto e presentarti una pre-analisi accurata.

Carmelo arriva da un’esperienza davvero negativa con la sua banca.

Molti anni fa aveva il conto bancoposta, ma dopo un incontro con il suo “amico” di sempre, divenuto direttore di banca, si decide a spostare i suoi interessi nel nuovo istituto di credito.

Che banca! Tutto sembra essere quello che si è sempre desiderato.

Due fidi bancari con esposizioni fino a duecento mila euro, quello che serve per chi ha una ditta di costruzioni di media dimensione.

Un piccolo fido di cassa di venti mila euro per i prelievi che servono a pagare i fornitori edili.

Sai benissimo che fino al duemilaotto, le ditte di costruzioni hanno fatto fortuna perché come costruivi non avevi il tempo di mettere sul mercato, che era tutto venduto.

I mutui si regalavano e le case erano merce interessante.

Dal duemilanove, qualcosa però è cambiato.

Le banche hanno chiuso i rubinetti e tutti gli imprenditori come Carmelo, si sono ritrovati senza entrate, ma a dover rispettare i termini di scadenza.

Carmelo è uno di questi e un anno e mezzo fa, non è più riuscito a pagare i fidi bancari che subito, dopo molti solleciti e la classica lettera formale di rientro fido bancario, gli sono stati revocati.

Quando subisci una revoca dell’affidamento bancario, ti ritrovi a dover rientrare subito di tutto l’esposto, altrimenti la banca può procedere contro di te per cercare di rientrare del suo credito.

Dal giorno alla notte, la banca ha risolto il suo contratto di credito. Siciliano puro di sangue, ti lascio immaginare la scena in quell’ufficio.

Sai quali conseguenze comporta la revoca del fido?

Se sei un imprenditore, non ti sarà nuovo sapere che a fronte di un credito, la banca vuole una garanzia, una firma, una fideiussione, in modo che se sgarri, la banca può ritorcersi contro di te e prenderti tutto.

Quando Carmelo ha avuto gli esiti delle pre-analisi sui fidi bancari, si è quasi sentito male.

Sai cosa vuol dire avere esposizioni da duecento mila euro per oltre dieci anni?

Vuol dire che più o meno, recuperi il totale iniziale dell’esposizione.

Statisticamente, un importo esposto per dieci anni, recupera circa lo stesso importo.

Carmelo ha subito voluto iniziare un processo che lo porterà ad uscire da questa situazione assurda, dove la banca lo minaccia di pignoramento.

Ma se il debito non è più quello che la banca pretende, viene difficile muovere una procedura d’esecuzione perché non si sa più quale delle due parti deve a chi.

La banca ti chiede duecento, tu ne chiedi altrettanti e la situazione si inchioda e ti fa prendere tempo per poterti mettere tutto il patrimonio al riparo.

Sai che sospiro di sollievo sapere che, comunque vada, la banca non può portarti via la casa?

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