Un Fido Bancario Revocato Per un Protesto di Pochi Euro

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Leggi come un assegno protestato per duemila euro ha fatto imbufalire la banca che ha revocato un fido bancario aperto da dodici anni

Il denaro è un rapporto di fiducia tra il correntista e l’isitituto di credito.

Anche se questa fiducia è forte e in piedi da molti anni, avendo sempre rispettato le scadenze, basta comunque un piccolo incidente di percorso, che questo meccanismo salta.

Non sto parlando di chi vuole fare il furbo, ma di una persona che ha sempre pagato puntualmente e che pur di rispettare le scadenze ha rinunciato a comprare il pane.

Ti sto per raccontare di Adriano che ha una piccola impresa nel settore alberghiero e che da tempo ha incominciato a fare i conti con la crisi e con i debiti.

Adriano è dell’Emilia Romagna, il classico piccolo imprenditore romagnolo che ha sempre lavorato nel rispetto della sua clientela e verso di chi gli ha dato soldi per poter lavorare.

A distanza di anni, però, si è reso conto che chi gli ha prestato soldi, la banca, non lo ha fatto proprio nel suo interesse.

Ti dico solo che dopo dodici anni di rapporti, la banca non ci ha messo ne uno ne due a revocare il fido bancario ad un piccolo imprenditore che ha sempre pagato puntualmente i suoi oneri.

Purtroppo, per un disguido, gli hanno incassato un assegno che sarebbe dovuto andare all’incasso qualche giorno dopo.

Il classico rapporto tra cliente e fornitore, ti do un assegno ma se puoi non incassarlo, aspetta qualche giorno che devono entrarmi dei bonifici.

La segretaria del fornitore invece, si è vista l’assegno sulla scrivania e senza chiedere al suo titolare, che aveva accordi precisi con Adriano di aspettare qualche giorno perché aspettava incassi, è andata in banca e ha messo l’assegno all’incasso.

Non ti dico la vergogna del fornitore che aveva rapporti dio lavoro con Adriano da molti anni.

I loro genitori erano amici d’infanzia, ti porto ad immaginare l’imbarazzo di questo signore che è stato parte della causa che ha portato Adriano in questo incubo.

Come sai, il protesto è anche a discrezione della banca, che se vuole, può darti la possibilità di coprire lo scoperto.

In questo caso la banca, lo ha mandato avanti e ovviamente sono decadute tutte le garanzie di Adriano.

Morale della favola, il fido bancario di novantamila euro è stato revocato con richiesta immediata di rientro.

Chiaro che il rapporto con l’amico fornitore si è rotto definitivamente, così come il rapporto con la banca.

Quando abbiamo conosciuto Adriano, era in una situazione psicologica molto fragile, scoppiava in lacrime per tutto.

Era preoccupato e arrabbiato per tutto.

Che brutto vedere un uomo di sessant’anni, con il viso patito dal lavoro di una vita, piangere come un bimbo.

Sono cose che ci toccano sempre.

Però abbiamo cercato di fargli forza e di andare a fondo sulla questione fido.

Dalle prime letture, abbiamo visto che ci potevano essere gli estremi dell’usura, ma prima di azzardarci a dire qualcosa che non è vera, ci siamo presi il tempo per inoltrare il tutto al nostro studio contabile che ci fa le pre-analisi.

Oggi ci hanno comunicato che Adriano deve ottenere un rimborso di sessantaduemila euro in forza dell’usura applicata nel tasso per tutti questi anni.

Abbiamo già informato Adriano che alla notizia non credeva assolutamente alle nostre parole.

Purtroppo o fortunatamente la realtà è questa e adesso inizieremo una battaglia legale con la banca.

Se ti trovi in una situazione come quela di Adriano, ti consigliamo di contattarci per valutare gratuitamente la tua situazione.

Sono William Cappa lo specialista dello pignoramento della casa.

Se vuoi affidare i tuoi debiti ai più quotati esperti in Italia nel settore dello spignoramento, scarica subito il report Basta Debito scritto da William Cappa in persona e dopo averlo letto tutto contattaci per una consulenza gratuita.


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Il denaro è un rapporto di fiducia tra il correntista e l’isitituto di credito.

Anche se questa fiducia è forte e in piedi da molti anni, avendo sempre rispettato le scadenze, basta comunque un piccolo incidente di percorso, che questo meccanismo salta.

Non sto parlando di chi vuole fare il furbo, ma di una persona che ha sempre pagato puntualmente e che pur di rispettare le scadenze ha rinunciato a comprare il pane.

Ti sto per raccontare di Adriano che ha una piccola impresa nel settore alberghiero e che da tempo ha incominciato a fare i conti con la crisi e con i debiti.

Adriano è dell’Emilia Romagna, il classico piccolo imprenditore romagnolo che ha sempre lavorato nel rispetto della sua clientela e verso di chi gli ha dato soldi per poter lavorare.

A distanza di anni, però, si è reso conto che chi gli ha prestato soldi, la banca, non lo ha fatto proprio nel suo interesse.

Ti dico solo che dopo dodici anni di rapporti, la banca non ci ha messo ne uno ne due a revocare il fido bancario ad un piccolo imprenditore che ha sempre pagato puntualmente i suoi oneri.

Purtroppo, per un disguido, gli hanno incassato un assegno che sarebbe dovuto andare all’incasso qualche giorno dopo.

Il classico rapporto tra cliente e fornitore, ti do un assegno ma se puoi non incassarlo, aspetta qualche giorno che devono entrarmi dei bonifici.

La segretaria del fornitore invece, si è vista l’assegno sulla scrivania e senza chiedere al suo titolare, che aveva accordi precisi con Adriano di aspettare qualche giorno perché aspettava incassi, è andata in banca e ha messo l’assegno all’incasso.

Non ti dico la vergogna del fornitore che aveva rapporti dio lavoro con Adriano da molti anni.

I loro genitori erano amici d’infanzia, ti porto ad immaginare l’imbarazzo di questo signore che è stato parte della causa che ha portato Adriano in questo incubo.

Come sai, il protesto è anche a discrezione della banca, che se vuole, può darti la possibilità di coprire lo scoperto.

In questo caso la banca, lo ha mandato avanti e ovviamente sono decadute tutte le garanzie di Adriano.

Morale della favola, il fido bancario di novantamila euro è stato revocato con richiesta immediata di rientro.

Chiaro che il rapporto con l’amico fornitore si è rotto definitivamente, così come il rapporto con la banca.

Quando abbiamo conosciuto Adriano, era in una situazione psicologica molto fragile, scoppiava in lacrime per tutto.

Era preoccupato e arrabbiato per tutto.

Che brutto vedere un uomo di sessant’anni, con il viso patito dal lavoro di una vita, piangere come un bimbo.

Sono cose che ci toccano sempre.

Però abbiamo cercato di fargli forza e di andare a fondo sulla questione fido.

Dalle prime letture, abbiamo visto che ci potevano essere gli estremi dell’usura, ma prima di azzardarci a dire qualcosa che non è vera, ci siamo presi il tempo per inoltrare il tutto al nostro studio contabile che ci fa le pre-analisi.

Oggi ci hanno comunicato che Adriano deve ottenere un rimborso di sessantaduemila euro in forza dell’usura applicata nel tasso per tutti questi anni.

Abbiamo già informato Adriano che alla notizia non credeva assolutamente alle nostre parole.

Purtroppo o fortunatamente la realtà è questa e adesso inizieremo una battaglia legale con la banca.

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